Sulle parole un po’ fingiamo di capirci, tanto poi ciascuno, nel segreto, le declina come vuole oppure, ritenendole sufficientemente chiare e comprensibili, rinuncia a pesarle e si lascia guidare dall’abitudine.
A guardarlo da lontano sembra un libro molto piccolo, anzi piccolissimo, che a dir la verità, non ci spinge alla lettura. Tuttavia, come dice il proverbio “nella botte più piccola c’è il vino più buono”, al suo interno non viene raccontata una storia, bensì un insieme di storie e racconti che si intrecciano tra loro. Le parole, infatti, non sono soltanto degli oggetti, degli insiemi di lettere che ci servono per parlare, ma sono invece degli strumenti, dei mezzi con i quali noi trasmettiamo i nostri sentimenti, le nostre passioni, i nostri argomenti, così come stiamo facendo per il nostro blog. Leggendo questo piccolo saggio ho scoperto origini, radici, parole che descrivono, imitano e spiegano la sensazione, l’aspetto, che ciascuna di esse vuole trasmettere.
E allora si scopre che dietro il sapere c’è il sale, dietro l’amore le stelle, dietro la cultura l’aratro, dietro il sacro il recinto, e che eterno non significa ciò che non ha inizio né fine, ma qualcosa che sappiamo tutti……..E grazie? Cosa vuole dire grazie?