La vita non si scrive con le parole. si scrive con le azioni. Quello che si pensa non conta. La sola cosa importante è ciò che si fa.
Ciao a tutti, oggi sono qui per parlarvi di un libro che ho letto un paio di anni fa e che mi ha fatto piangere come nessun volume prima di questo era riuscito a fare. Dalla trama si potrebbe pensare che questa sia una storia per bambini, ma fidatevi, non é affatto così. Il mostro della storia non è altro che una metafora e il vero significato di tutto il libro si capisce negli ultimi capitoli.
È un romanzo di cui faccio fatica a parlare sia perché sono poche le cose che posso dire senza rischiare di farvi spoiler sia perché trovo difficile esprimere i numerosissimi significati che ci sono in questo libro e le emozioni che mi ha fatto provare. Tratta temi importanti in modo molto delicato ma allo stesso tempo racconta di una realtà dura in modo crudo, soprattutto verso la fine. È un libro che, a differenza degli altri di cui ho parlato nelle precedenti recensioni, ho letto con calma mettendoci più tempo, e questo mi ha permesso di godermelo a pieno
. È un libro che se devo essere sincera non rileggerei, sia perché avrei paura di cambiare le sensazioni che mi aveva trasmesso, sia perché non so se sarei pronta a piangere di nuovo così tanto😂. Consiglio infatti questa lettura solo a chi è disposto a commuoversi alla fine del libro, perché sono sicura che toccherebbe molte persone oltre a me. Mi sono affezionata davvero tanto al protagonista, Conor, e anche al mostro che è parte fondamentale della storia.
È un romanzo tutt’altro che banale, anzi, non sono ancora riuscita a trovare qualcosa di anche solo vagamente simile. Da questo libro è stato tratto l’omonimo film che però non ho ancora visto. La storia è accompagnata da immagini in bianco e nero che affiancano benissimo le vicende.