Cosa racconta Viaggi nello spazio? Semplicemente diversi modi di esplorare il cosmo, ma, soprattutto, se stessi.
Un libro ricco di astronauti sperduti nell’immensità dell’universo, incontri bizzarri con alieni non molto diversi da noi, pianeti particolari quanto i loro abitanti e voli interstellari da finali inimmaginabili. È a tredici straordinari scrittori che ci affidiamo per le nostre esplorazioni tra le galassie: James G. Ballard,Relazione su una stazione spaziale non identificata; Robert Bloch, Lo strano volo di Richard Clayton; Ray Bradbury, Caleidoscopio; Fredric Brown, Niente di Sirio; Philip K. Dick, Spero di arrivare presto; H. P. Lovecraft, Colui che sussurrava nelle tenebre; Richard Matheson, Il relitto; Emilio Salgari, Alla conquista della luna; Robert Sheckley, Mai toccato da mani umane; Mr Vivenair, Un viaggio compiuto da poco, solcando l’aria, a bordo di un pallone aerostatico, comunemente detto mongolfiera, da questo globo terracqueo al pianeta recentemente scoperto Georgium Sidus; Voltaire, Micromega; Stanley G. Weinbaum, Un’Odissea marziana; H. G. Wells, Sotto il bisturi.
In generale ho trovato questa raccolta di racconti molto interessante, sopratutto per le diverse visioni degli scrittori su chi e cosa popola l’universo. Premetto che non ho letto molti libri di fantascienza quindi non ho tanti termini di paragone, ma ho apprezzato la maggior parte, se non tutti, i racconti. Mi è piaciuto esplorare il cosmo tramite occhi diversi ed ho gradito molto l’imprevedibilità dei finali. Lo consiglio vivamente a tutti quelli che vogliono leggere qualcosa di leggero ma coinvolgente (e, perché no, anche strano).
Forse i nostri mondi non erano che gli atomi di un altro universo, che a loro volta erano gli atomi di un universo ancora diverso e così via, in una progressione senza fine?