Un dolore immenso…


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Ciao a tutti sono Gaia ho 13 anni vi vorrei raccontare un episodio che mi ha segnato e ancora desso è sempre presente nella mia mente.

Ho cominciato a praticare l’equitazione  all’età di 4 anni, penso di esserci nata in mezzo ai cavalli grazie alla mia mamma e al suo agriturismo sono sempre stata circondata da questi bellissimi esemplari.

Crescendo ho continuato su questa strada. Con il mio primo pony in affidamento, Arsenio, sono riuscita a vincere gare importanti. Purtroppo era diventato troppo piccolo per me e allora i miei genitori mi hanno comperato il primo cavallo tutto mio!!

All’inizio il cambiamento non è stato facile. Passare da un ponetto di 1 metro a un cavallo è una rivoluzione. Cambia tutto l’assetto, le distanze, l’altezza, la paura di volare per terra; con la mia istruttrice abbiamo fatto un lavoro enorme. In più lui, il mio Cico, aveva un caratterino niente male, non si poteva avvicinare nessuno ma io potevo fare qualsiasi cosa con lui. Si fidava ciecamente di me e io di lui; non si può descrivere il nostro rapporto ma quando eravamo insieme esistevamo solo noi: un binomio perfetto.

Ma come sempre le cose belle durano poco e lui ha iniziato ad avere problemi alle zampe. Bisognava fare una scelta se volevo continuare la mia attività agonistica. Lui non poteva farcela e io dovevo cambiare cavallo; questo significava venderlo per poter acquistarne un altro. Ho pensato molto a questa scelta ma non potevo separarmi da lui. Ho convinto mia mamma a tenerlo e metterlo in pensione nel vero senso della parola.

Abbiamo trovato un posto solo per lui, insieme ad altri cavalli a fine carriera. Un posto dove poteva vivere finalmente sereno e in pace, senza dover lavorare. Era la cosa che si meritava visto tutto l’insegnamento che mi ha dato.

Nel mentre giriamo per cercare un altro cavallo e dopo poco lo trovo. Un cavallo vero, un quarter horse, adatto alla mia disciplina: bello forte e veloce!!

Arriva il giorno del trasferimento del mio cavallo in pensione. Tutto pronto per lui: fieno, acqua, e tante coccole. Gli spiego che non lo abbandonerò mai, che tutti i giorni, prima di andare dal mio nuovo cavallo Kid, passerò da lui per controllarlo e stare un po insieme. Lui sembra felice, mi dà un bacino e mi guarda come se avesse capito tutto. Lo saluto e gli dico: “Ci vediamo domani, fai  il bravo!!!”

L’indomani dopo scuola prendo la bici e corro a vedere il mio Cico. Arrivo e lui è sdraiato a terra. Mi dico che è li a godersi il sole, lo chiamo e lui non mi risponde. Mi arrabbio, lo chiamo più forte ma niente. Mi avvicino sempre più veloce al suo recinto e lui è lì sdraiato a terra con i suoi occhioni aperti che mi guarda.  Non si alza, io sono in preda al panico. Chiamo la mamma, gli dico di venire subito che Cico non si alza. Lei mi rassicura e mi dice che arriva, ma io non so cosa fare. Sono da sola, videochiamo la mia istruttrice  e gli faccio vedere la situazione. Lei non sa come dirmelo. L’unica cosa che mi dice è di andarmene, di andare da lei che ci penseranno la mamma e il veterinario.

La mamma arriva e purtroppo il mio Cico era morto. Non avrei potuto fare niente, ha avuto un aneurisma. Lei mi abbraccia e non riesce a dirmi niente: lui era tutto per me e la mamma lo sa.

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