Odio, invidia, avidità, vendetta…ogni sentimento veniva nascosto sotto un grande coperchio imposto dalla domanda “cosa dirà la gente?” Tutto il male, la meschinità e la cattiveria avevano modo di fermentare tranquillamente sotto una superficie che doveva essere costantemente tirata a lucido.
La storia inizia con Eilert Berg, un anziano signore che si occupava di accertarsi che la casa di Alexandra Carlgren fosse in ordine per il suo arrivo nei weekend: purtroppo, però, ne trova il corpo, senza vita. Ella giaceva in una vasca riempita di ghiaccio con la pelle innaturalmente bianca, le labbra blu intense, i capelli biondi sparsi a ventaglio sul bordo della vasca così fragili da sembrare anch’essi di ghiaccio e il braccio destro che pendeva dal bordo, dove si era formata una pozza di sangue rappreso.
L’incipit macabro precede un libro ricco di suspense, storie sepolte, intrighi e famiglie all’apparenza perfette ma, in realtà, segnate da crepe profonde: in questo piccolo paesino provinciale, infatti, conta solamente l’apparenza e non ciò che si è veramente.
Personalmente non leggo molti gialli quindi non ho un’opinione da intenditrice, ma devo ammettere che mi ha notevolmente colpito. Si legge velocemente sia per il linguaggio semplice e lo stile scorrevole, sia per il costante desiderio di scoprire chi odiasse tanto Alexandra da volerla trasformare in una principessa di ghiaccio.