In occasione del Salone del libro di Torino alcuni ragazzi della redazione hanno deciso di farsi avanti e fare delle brevi interviste a piccole case editrici. Tra di loro c’eravamo anche io, Veronica, e Liliana e abbiamo intervistato due case editrici, tra cui “Immagina di essere altro”.
INTERVISTA
Liliana: Qual è il nome della casa editrice?
Claudia: “Immagina di essere altro” acronimo IDEA
L: Come è nata la casa editrice?
Claudia: La casa editrice è nata, come progetto, 5 anni fa da me e Marko D’Abbruzzi. Abbiamo iniziato a pensare a un modo nuovo di fare editoria, a un modo per sostenere la voglia che hanno i lettori di approcciarsi alla novità e gli autori italiani emergenti che sono bravissimi: infatti cercando con molta attenzione si trovano davvero delle perle.
Quindi abbiamo iniziato a pensare a “Immagina di essere altro”, che 3 anni fa, nel 2016, dopo 2 anni di studio molto approfondito del settore, è diventata una casa editrice a tutti gli effetti, con tutti i passaggi del caso: dalla proposta che ci mandano gli autori fino alla pubblicazione di quelli che passano la selezione, ovviamente.
Liliana: E come si propongono gli autori?
Claudia: Gli autori ci conoscono tramite diversi tipi di realtà: i social, la mail, i forum, il passaparola o i lettori che propongono il nostro nome. Da lì ci mandano la proposta tramite i contatti che trovano tranquillamente online. Poi le proposte vengono inviate mano a mano al reparto di valutazione testi, che ha come punto di riferimento una cosa che si chiama “linea editoriale”. La linea editoriale è il proposito che si pone l’editore con le sue pubblicazioni: nel nostro caso noi pubblichiamo narrativa fantastica, quindi fantasy, fantascienza, distopia, ucronie, thriller, horror, e pian piano arriveremo a coprire tutti i generi e sottogeneri.
Noi, soprattutto, stiamo facendo un discorso di avvicinamenti dei lettori: quindi tramite i feedback dei lettori e la loro partecipazione a sondaggi e attività di vario genere, sono loro a dire a noi cosa vorrebbero leggere. Poi iniziano i sondaggi e quello che ha più apprezzato ovviamente è il genere o il tipo di volume che viene cercato, quindi autoconclusivo, trilogia, saga o altro. Quindi la nostra linea è vicina al lettore: infatti noi puntiamo tutto sui di essi, grazie ai quali gli editori lavorano. Pertanto una vicinanza e una comunicazione con i lettori è la base dell’umanità ma soprattutto del nostro lavoro, che è renderli felici.
Liliana: Quanti libri in media pubblicate all’anno?
Claudia: Allora noi siamo piccolini perché abbiamo aperto da 3 anni e siamo una casa editrice gratuita, quindi finanziamo i progetti degli autori che scegliamo. Avendo, poi, un discorso sul contenuto del messaggio, ricercando di conseguenza libri specifici, non è semplice trovare quelli giusti: ovviamente quando un imprenditore investe e, perciò, scommette sul prodotto, questo deve andare bene. La ricerca è, pertanto, è molto accurata.
Noi attualmente siamo sui 6 titoli pubblicati l’anno, ma poi, ingrandendoci, aumenteranno, comunque, i titoli.
Liliana: E con quale criterio scegliete le copertine?
Claudia: Per le copertine c’è dietro un lavoro di team. Abbiamo un direttore artistico che si confronta con me, che sono il direttore editoriale, cercando di capire cosa può essere più affascinante da vedere e facendo intuire al lettore ciò che potrà trovare nel libro, perché, vuoi o non vuoi, ma un libro si vende dalla copertina. C’è una prima di copertina, l’immagine, e la quarta di copertina, dietro, dove si trova la trama o le piccole informazioni necessarie. Poi c’è poi il lavoro dell’illustratore, che viene selezionato a seconda del tipo di libro e che fa delle bozze per vedere qual è il risultato migliore. In seguito, con l’autore, vediamo quella che piace di più e che può essere più funzionale. Dopo la scelta si inizia a lavorare sulla copertina finale.
Liliana: Va bene. Grazie mille per questa intervista.
Claudia: E di cosa? Grazie a voi.