I MANICHINI DELLA MORTE


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Oggi ho rubato questo manoscritto dall’archivio della Scuola Secondaria di Dolceacqua, e mi ha ispirato particolarmente, quindi ve lo trascrivo.

Autore: Nicole 2 C

Laura Feaesman è la classica ragazza della porta accanto. E’ molto socievole e gentile, conosce tutti i suoi vicini di casa ed è molto carina.

Lei è alta e snella, i suoi capelli sono di un biondo molto chiaro, sono corti e le arrivano alle spalle. Ha gli occhi azzurri come il ghiaccio e  le sue ciglia sono molto folte, lunghe e nere.

Laura ha ventun’ anni e va all’università, il suo sogno è di diventare una stilista e quando non è a scuola, il suo tempo lo passa nell’atelièr della stilista più famosa di Parigi: Annah Boussoure.

La sua casa di moda è molto grande: all’entrata, sulla sinistra, c’è un mobile pieno di documenti ordinati con davanti una scrivania.

La stanza  è sparsa di manichini di plastica bianca senza volto, da macchine per cucire e tessuti abbandonati.

Laura ci viene sempre dopo la scuola e aiuta la signora Boussoure a confezionare abiti per i suoi clienti.

Normalmente rietra a casa per le 18:00. La stilista le ha raccomandato di non trovarsi lì dopo le 22:00 perchè a quell’ora l’elettricità si spegne e le macchine da cucito non funzionano, quindi non può lavorare. La ragazza ha sempre seguito questa regola, finchè un giorno si accorge che ha dimenticato la sua borsa nell’atelier.

Sono le 22:54 quando arrviva ed apre la porta. Tutto è come sempre, nulla fuori posto. Laura prende la sua borsa, che aveva lasciato su una sedia piegevole, torna indietro per andarsene ma si accorge che non ha le chiavi. Si volta per riprenderle ma si rende conto che c’è qualcosa che non va. Il manichino bianco che era a qualche metro da lei ed aveva un braccio alzato, ora è più vicino e in un’altra posizione.

Un brivido scorre sulla pelle della donna, poi si guarda intorno. “E’ da tre mesi che lavoro qui e la signora Boussoure non ha mai spostato nulla” pensa. Lo fissa per qualche istante, per poi girare su se stessa e assicurarsi che gli altri siano al loro posto.

“Sicuramente ricordavo  male” dice tra sè. Si volta per andarsene ma sente un sussuro. “Laura”. Il manichino ora è a qualche centimetro da lei, con una mano davanti alla bocca.

“Laura” sente ripetere alle sue spalle. Anche questa volta si gira, terrorizzata vede che anche gli altri manichini hanno cambiato posizione. “Laura” Laura” Laura” Laura”.

I sussuri si sovrappongono l’uno sull’altro e iniziano ad essere insistenti.

La ragazza, ogni volta che sbatte gli occhi, vede i manichini spostarsi e accerchiarla. Una lacrima le riga il viso, poi due, tre, quattro…

Laura scoppia a piangere per la paura. Cerca di scappare, strisciando fuori da quella orribile stanza, urla e piange ma nessuno può sentirla. Di colpo cade a terra e il buio cala. Una di quella spaventose creature l’ha colpita alla testa.

Fonte immagine: pexels

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