Il progetto ITER consiste nella costruzione di un reattore nucleare diverso da tutti gli altri: esso, infatti non funzionerà con l’uranio 235 (il cui utilizzo produce scorie altamente radioattive), bensì con due isotopi dell’idrogeno. Questa parola non vi suona familiare? L’idrogeno (H), infatti, è un componente dell’acqua (H2O), da cui viene estratto abbastanza facilmente. Questo reattore riprodurrà la reazione chimica che avviene nel Sole, ovvero la fusione di due atomi di idrogeno in un atomo di elio. Durante il processo, una porzione di idrogeno si trasformerà in un’enorme quantità di energia che sarà catturata e “smaltita” facendo evaporare grandi quantità di acqua (il progetto, infatti, è solo un esperimento per dimostrare che è possibile e sicuro produrre energia attraverso la fusione nucleare). Per attivare il processo di fusione nucleare servirà una temperatura pari a 150 milioni di gradi, circa dieci volte la temperatura del nucleo del Sole.
Al progetto ITER partecipano Unione Europea, Russia, Cina, Corea del Sud, Stati Uniti, India e Giappone. Il reattore si trova nei pressi di Cadarache, nel Sud della Francia e probabilmente sarà completato entro il 2025. Se l’esperimento andrà a buon fine, saranno costruiti altri reattori che, come ITER, produrranno energia pulita.
Reazione chimica riprodotta all’interno di ITER.
Fonti delle informazioni:
Wikipedia
sito della Commissione Europea
Prof. Bruna Alessandro
Fonte della foto:
sito della Commissione Europea
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